La Bohème
(Da via Delfino sbocca un carretto tutto a fronzoli e fiori, illuminato a palloncini: chi lo spinge è Parpignol)
La Bohème
(Marcello si avvicina a sua volta al letto e se ne scosta atterrito; intanto entra Colline che depone del danaro sulla tavola presso a Musetta)
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febbraio; al di qua, a sinistra, un Cabaré ed il piccolo largo della barriera, a destra il boulevard d’Enfer; a sinistra quello di S.ᵗ Jacques.
La Bohème
(guidato dalla voce di Mimì, Rodolfo finge di cercare mentre si avvicina ad essa: Mimì si china a terra e cerca a tastoni; Rodolfo colla sua mano
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Il Cabaré ha per insegna il quadro di Marcello «Il passaggio del Mar Rosso,» ma sotto invece a larghi caratteri vi è dipinto «Al porto di Marsiglia
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(siedono a tavola, fingendo d’essere ad un lauto pranzo)
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Ampia finestra dalla quale si scorge una distesa di tetti coperti di neve. A destra un camino. Una tavola, un letto, un armadio, quattro sedie, un
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(Musetta accorre col bicchiere dell’acqua e ne dà un sorso a Mimì)
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(Rodolfo e Mimì, a braccio, attraversano la folla avviati al negozio della modista)
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(tutti bevono. Benoit depone il bicchiere e si rivolge nuovamente a Marcello mostrandogli la carta)
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(Rodolfo scorge a terra il lume di Mimì e glie lo consegna senza far parola)
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A destra pure la imboccatura della via d’Enfer che mette in pieno Quartiere Latino.
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«Intelligente ed arguta, ribelle soprattutto a quanto sapesse di tirannia, non aveva che una regola: il capriccio».
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Così – se fu vita – vissero giorni lieti alternati a molti pessimi nella continua attesa del divorzio…».
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(Nel fondo, da via Vecchia Commedia, attraverso il crocicchio, passa un venditore di frutta secca, urlando a tutta gola)
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(Rodolfo chiude la porta a chiave, poi tutti vanno intorno alla tavola e versano il vino: bussano alla porta: s’arrestano stupefatti)
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(La rappezzatrice esce fuori dal guscio della sua botte e infilatene le bretelle se ne va colla sua botte a spalle giù per via Vecchia Commedia)
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(lontanissima si ode la ritirata militare, che poco a poco va avvicinandosi: la gente accorre da ogni parte, guardando e correndo di qua, di là onde
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(Sull’angolo di via Delfino il venditore di «Cocco fresco» fa ottimi affari – i suoi bicchieri di ottone passano di mano in mano rapidamente a
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(Rodolfo batte un acciarino, accende una candela e va al camino con Marcello: insieme danno fuoco a quella parte dello scartafaccio buttato sul
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Nondimeno, in mezzo alle tempeste delle loro liti, di comune accordo si soffermavano a riprender lena nella fresca oasi di una notte d’amore… ma all
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chiamavano a vicenda – frequentavano regolarmente il Caffè Momus dove erano soprannominati: I quattro Moschettieri: perché indivisibili.
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(sempre più impaziente, Rodolfo a tentoni si avvia alla finestra e l’apre spingendosi un poco fuori per rispondere agli amici che sono giù nel
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che alcuni Borghesi sono costretti a sedere ad una tavola fuori all’aperto.
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(Da via Delfino sbocca un carretto tutto a fronzoli e fiori, illuminato a palloncini; chi lo spinge è Parpignol.)
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(Mimì non potendo udire le parole, colto il momento opportuno, riesce a ripararsi dietro a un platano, avvicinandosi così ai due amici.)
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febbraio; al di qua, a sinistra, un Cabaret ed il piccolo largo della barriera, a destra il boulevard d’Enfer; a sinistra quello di Sᵗ. Jacques.
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(Marcello si avvicina a sua volta al letto e se ne scosta atterrito; intanto entra Colline che depone del danaro sulla tavola presso a Musetta.)
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(Guidato dalla voce di Mimì, Rodolfo finge di cercare mentre si avvicina ad essa: Mimì si china a terra e cerca a tastoni; Rodolfo colla sua mano
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Uscio nel mezzo, altro a sinistra.
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Il Cabaret ha per insegna il quadro di Marcello «Il passaggio del Mar Rosso», ma sotto invece, a larghi caratteri, vi è dipinto «Al porto di
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(Siedono a tavola, fingendo d’essere ad un lauto pranzo.)
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(Musetta accorre col bicchiere dell’acqua e ne dà un sorso a Mimì.)
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A destra, pure la imboccatura della via d’Enfer, che mette in pieno Quartiere Latino.
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(Rodolfo e Mimì, a braccio, attraversano la folla avviati al negozio della modista.)
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(Tutti bevono. Benoît depone il bicchiere e si rivolge a Marcello mostrandogli la carta.)
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Così – se fu vita – vissero giorni lieti alternati a molti pessimi nella continua attesa del divorzio…».
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«Intelligente ed arguta, ribelle soprattutto a quanto sapesse di tirannia, non aveva che una regola: il capriccio».
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(Nel fondo, da via Vecchia Commedia, attraverso il crocicchio, passa un venditore di frutta secca, urlando a tutta gola)
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(Rodolfo chiude la porta a chiave, poi tutti vanno intorno alla tavola e versano il vino: bussano alla porta: s’arrestano stupefatti.)
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(La Rappezzatrice esce fuori dal guscio della sua botte e, infilate le nere bretelle, se ne va colla sua botte a spalle giù per via Vecchia Commedia.)
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(Lontanissima si ode la ritirata militare che poco a poco va avvicinandosi: la gente accorre da ogni parte, guardando e correndo di qua, di là onde
La Bohème
(Sull’angolo di via Delfino il venditore di «Cocco fresco» fa ottimi affari; i suoi bicchieri di ottone passano di mano in mano rapidamente a
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(Sempre più impaziente, Rodolfo a tentoni si avvia alla finestra e l’apre spingendosi un poco fuori per rispondere agli amici che sono giù nel
La Bohème
(Rodolfo batte un acciarino, accende una candela e va al camino con Marcello: insieme danno fuoco a quella parte dello scartafaccio buttato sul
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Nondimeno, in mezzo alle tempeste delle loro liti, di comune accordo si soffermavano a riprender lena nella fresca oasi di una notte d’amore… ma all
La Bohème
chiamavano a vicenda – frequentavano regolarmente il Caffè Momus dove erano soprannominati: I quattro Moschettieri, perché indivisibili.
La Bohème
Ampia finestra dalla quale si scorge una distesa di tetti coperti di neve. A destra, un camino. Una tavola, un letto, un armadio, quattro sedie, un
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(Rodolfo chiude l’uscio, depone il lume, sgombra un po’ la tavola, prende calamaio e carta, poi siede e si mette a scrivere dopo avere spento l’altro
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(Gli amici guardano con gli occhi pieni di compassione Marcello che si è fatto pallido. Il cameriere comincia a servire; Schaunard e Colline guardano